19/03/16

Boyhood e il ritratto della crescita

Boyhood è uno dei film rivelazione del 2015, girato e sceneggiato da Richard Linklater, che affronta in modo del tutto originale il tema della crescita. La storia si basa sul racconto della vita di Mason, a partire dall’infanzia sino ai diciotto anni, per riprendere e testimoniare fedelmente le trasformazioni psicosomatiche che si presentano con il passare degli anni.

Grazie alla scelta degli stessi attori, Linklater è in grado di fornire un toccante viaggio nel mondo di questi personaggi. Le riprese hanno infatti richiesto dodici anni e alla fine i giorni effettivi per girare il film sono stati appena quarantacinque. Con le lunghe sequenze che ci vengono presentate, possiamo cogliere perfettamente i sentimenti del protagonista attraverso i litigi con i genitori, la scuola, le relazioni con gli amici e così via. Proprio per questo, la vicenda si sviluppa davanti agli occhi dello spettatore e non si può che rimanere colpiti da un lavoro del genere. La crescita è così alla base dell’intera vicenda e riguarda non solo il giovane protagonista ma anche gli adulti. Vediamo, infatti, gli ostacoli che la mamma di Mason deve affrontare per portare avanti la famiglia o le problematiche del padre che sente molto la lontananza dai figli. Questo tema è poi accompagnato da quello del tempo, che genera timori nei personaggi in quanto è percepito come uno scorrere veloce e inesorabile tanto da non permettere loro di cogliere pienamente la vita.

Linklater dimostra grande maestria nel girare un film del genere che non a caso è stato premiato con ben due premi Oscar: per la miglior sceneggiatura e per il miglior film. L’interpretazione di Ellar Coltrane, poi, nei panni di Mason è semplicemente toccante, accompagnata e sottolineata da quella di Ethan Hawke nei panni del padre. Accanto allo sviluppo dei personaggi, anche le innovazioni che riguardano la società, sia dal punto di vista sociale che storico, come ad esempio l’evoluzione della tecnologia oppure le elezioni del presidente, fanno da sfondo alla vicenda.
Un film da vedere per imparare a non trascurare nessun momento della propria vita, basata su un succedersi di attimi irripetibili e costruttivi, di cui siamo completamente partecipi.

Sabrina Aliberti

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