Altri agenti sono, poi, stati impiegati nelle indagini su
quanto avvenuto dopo: Aristide è stato ammonito e segregato mandato in
esilio (suona meglio) sull’Isla Desnuda, sulla quale perderà tutti i suoi
privilegi di “naufrago”, come la vista giornaliera del balcone di Simona
Ventura.
Oggi, di primo pomeriggio, i naufraghi sono stati svegliati da
un enorme incendio che ha divorato la maggior parte dell’isola, distruggendone
flora e fauna (e non parliamo nuovamente del seno della Ventura…). Stando al
report della polizia, ad innescare l’incendio sarebbe stato lo stesso Aristide,
servendosi dello stesso accendino per cui è stato esiliato dall’isola. In
seguito, l’egittologo ha confessato il suo crimine, sostenendo, tuttavia, di
avere usato lo specchio ustorio di Archimede. Inutile dire che non è stato
creduto.
Cayo Paloma è ormai inutilizzabile. A detta della produzione,
gli ultimi alberi rimasti saranno abbattuti per poter asfaltare tutta l’isola e
farne un enorme parcheggio per l’Honduras. Come trasportare lì le macchine non
è affar loro: non possono mica pensare a tutto!
Gli alberi integri abbattuti saranno utilizzati per produrre
la carta per i libri di Fabio Volo. «Noi qui stiamo facendo alta cultura!
Perché non taci???», ha dichiarato Simona Ventura, guardandosi allo specchio,
dopo un altro tiro di coca.
- Emanuele D'Amico e Renato Santoro
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