04/03/16

Alice nel paese della Burocrazia

Molte volte sentiamo dire che la realtà riesce a superare la fantasia… spesso aiutata dalla burocrazia! E’ il caso di un’insegnante, licenziata il 21 gennaio a causa di una multa non dichiarata, presa all’età di 21 anni, quando, per racimolare una piccola somma di danaro, lavorava come bracciante in un campo di nocciole. Fin qui niente di strano, anche se l’atto di licenziamento può sembrare un po’ estremo. Ma il bello deve ancora venire!
Tre giorni dopo il suo licenziamento, riceve una telefonata: deve coprire il posto di un’insegnante, insomma, una supplenza. Ma lei non avrebbe mai potuto immaginare che il posto che doveva coprire era proprio il suo, lasciato vuoto a causa del suo licenziamento. Un vero e proprio paradosso burocratico!
Di casi di “psichiatria burocratica” (così piace chiamarla ai giornalisti) se ne possono trovare tantissimi. Così tanti, che un termine è stato coniato per definire il linguaggio dei burocrati: “burocratese”. Un esempio di questo linguaggio potrebbe essere il vagantismo felino, usato in diversi documenti della regione Veneto, per parlare del fenomeno dei gatti randagi.

Il celebre scrittore Alexander Moszkowski ideò “l’Isola di Atrocla”, sulla quale, citando il testo originale, “Ogni aspetto, anche il più minuto della vita quotidiana, viene regolato da una plètora di leggi di una tale complicazione e contraddittorietà, che è impossibile per un abitante dell’isola non infrangerne almeno una di tanto in tanto. Queste leggi sono conservate chiuse a chiave (di conseguenza nessun cittadino può conoscerle) da dei bibliotecari, che si dividono in due categorie: quelli che non danno informazioni e quelli che le danno sbagliate”.
Sembra così lontana quest’Isola di Atrocla, sperduta in mezzo ad un oceano. In verità, siamo molto più vicini a questa realtà di quanto non crediamo. All’Aquila, dal terremoto, in quattro anni, sono state fatte cinque leggi speciali, ventuno direttive del commissario vicario, venticinque atti di strutture per la gestione delle emergenze, cinquantuno atti di struttura tecnica di missione, sessantadue dispositivi della protezione civile, settantatre ordinanze alla presidenza del consiglio dei ministri, centocinquantadue decreti del commissario delegato e oltre settecentoventi ordinanze del comune. Come sostiene il noto giornalista del Corriere, Gian Antonio Stella, è impossibile posizionare un mattone all’Aquila senza infrangere tutti questi provvedimenti.

Torniamo a parlare di Expo, sempre nei nostri pensieri: è come il beige, sta bene su tutto! La legione dei Carabinieri della Lombardia, in alcuni documenti ufficiali (vedi foto) si è riferita a coperte, lenzuola e federe, date in dotazione al personale dell’Esposizione Universale, chiamandole “effetti letterecci”.


"Lisciviatura degli effetti letterecci, con scappellamento a destra e sinistra come fosse antani", come direbbe il Mascetti (Ugo Tognazzi) nel celeberrimo Amici Miei. Ma non siamo in un film, non siamo neanche sull’isola di Atrocla. Siamo in Italia, terra della burocrazia, che quando esagerata può “condurre le sorti di uno Stato nella maniera peggiore, nel più lungo tempo possibile” (Carlo Dossi).


Compilare moduli su moduli, mostrare fotocopie di documenti, firmare fascicoli, anche solo per inviare un semplice pacco alle poste, dopo aver passato tre quarti d’ora in fila: questa la nostra condanna.

- Pietro Tancredi

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