Molte
volte sentiamo dire che la realtà riesce a superare la fantasia…
spesso aiutata dalla burocrazia! E’ il caso di un’insegnante,
licenziata il 21 gennaio a causa di una multa non dichiarata, presa
all’età di 21 anni, quando, per racimolare una piccola somma di
danaro, lavorava come bracciante in un campo di nocciole. Fin qui
niente di strano, anche se l’atto di licenziamento può sembrare
un po’ estremo. Ma il bello deve ancora venire!
Tre
giorni dopo il suo licenziamento, riceve una telefonata: deve coprire
il posto di un’insegnante, insomma, una supplenza. Ma lei non
avrebbe mai potuto immaginare che il posto che doveva coprire era
proprio il suo, lasciato vuoto a causa del suo licenziamento. Un vero
e proprio paradosso burocratico!
Di casi di “psichiatria
burocratica” (così piace chiamarla ai giornalisti) se ne possono trovare
tantissimi. Così tanti, che un termine è stato coniato per definire il
linguaggio dei burocrati: “burocratese”. Un esempio di questo linguaggio
potrebbe essere il vagantismo felino, usato in diversi documenti della regione
Veneto, per parlare del fenomeno dei gatti randagi.
Il celebre scrittore
Alexander Moszkowski ideò “l’Isola di Atrocla”, sulla quale, citando il testo
originale, “Ogni aspetto, anche il più minuto della vita quotidiana, viene
regolato da una plètora di leggi di una tale complicazione e contraddittorietà,
che è impossibile per un abitante dell’isola non infrangerne almeno una di
tanto in tanto. Queste leggi sono conservate chiuse a chiave (di conseguenza
nessun cittadino può conoscerle) da dei bibliotecari, che si dividono in due
categorie: quelli che non danno informazioni e quelli che le danno sbagliate”.
Sembra così lontana
quest’Isola di Atrocla, sperduta in mezzo ad un oceano. In verità, siamo molto
più vicini a questa realtà di quanto non crediamo. All’Aquila, dal terremoto,
in quattro anni, sono state fatte cinque leggi speciali, ventuno direttive del
commissario vicario, venticinque atti di strutture per la gestione delle
emergenze, cinquantuno atti di struttura tecnica di missione, sessantadue
dispositivi della protezione civile, settantatre ordinanze alla presidenza del
consiglio dei ministri, centocinquantadue decreti del commissario delegato e
oltre settecentoventi ordinanze del comune. Come sostiene il noto giornalista
del Corriere, Gian Antonio Stella, è impossibile posizionare un mattone
all’Aquila senza infrangere tutti questi provvedimenti.
Torniamo a parlare di
Expo, sempre nei nostri pensieri: è come il beige, sta bene su tutto! La
legione dei Carabinieri della Lombardia, in alcuni documenti ufficiali (vedi
foto) si è riferita a coperte, lenzuola e federe, date in dotazione al
personale dell’Esposizione Universale, chiamandole “effetti letterecci”.
"Lisciviatura
degli effetti letterecci, con scappellamento a destra e sinistra come
fosse antani", come direbbe il Mascetti (Ugo Tognazzi) nel celeberrimo Amici
Miei. Ma non siamo in un film, non siamo neanche sull’isola di Atrocla. Siamo
in Italia, terra della burocrazia, che quando esagerata può “condurre le sorti
di uno Stato nella maniera peggiore, nel più lungo tempo possibile” (Carlo
Dossi).
Compilare
moduli su moduli, mostrare fotocopie di documenti, firmare fascicoli,
anche solo per inviare un semplice pacco alle poste, dopo aver
passato tre quarti d’ora in fila: questa la nostra condanna.
- Pietro Tancredi
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