27/05/18

Il singolo motore della società




Il singolo motore della società.

Bene individuale e bene comune: dibattito aperto tra gli uomini di tutti i tempi.

È giusto sacrificare il proprio bene in vista di uno comune?

San Tommaso D’Aquino, a questo proposito, scrive nella “Somma teologica”:”Essendo l’uomo parte della società, tutto ciò che ciascuno possiede appartiene alla società: così come una parte in quanto tale appartiene al tutto”. Il benessere dell’uomo, infatti, è strettamente collegato alla prosperità che caratterizza l’ambiente nel quale vive e alle sue relazioni con gli altri. Il buon funzionamento della società è dunque una premessa indispensabile per il raggiungimento di una serenità interiore. Tale considerazione appare evidente se si fa riferimento al pensiero di molti letterati e filosofi, influenzato dal periodo storico nel quale essi vivono e dalle dinamiche che lo caratterizzano. Un esempio di ciò è fornito dalla concezione del mondo di Verga basata sull’idea che la realtà, dominata dalla legge della lotta per la vita, non possa essere migliorata da alcuna “modificazione storica.” L’ideologia dell’autore è il frutto della sua posizione sociale, egli è il classico galantuomo del Sud che riscontra nelle premesse del capitalismo dei principi impraticabili. Tuttavia, è essenziale che ogni uomo maturi un proprio pensiero e non si faccia influenzare da ciò che sente o da ciò che gli si vuol far credere. Affinché ciò avvenga un requisito fondamentale è rappresentato dall’istruzione e dalla documentazione. Rousseau scrive nella sua opera:”Del contratto sociale o principi del diritto politico:” “Importa dunque, per aver veramente l’espressione della volontà generale, che non vi siano società parziali nello Stato, e ogni cittadino non pensi che colla sua testa.” Codesta condizione è venuta a mancare in alcuni momenti storici come nel periodo dei regimi totalitari, durante i quali gli uomini erano oggetto di indottrinamento attraverso la propaganda o, peggio, il terrore. La mancanza di libertà si ripercosse sul benessere individuale del singolo che si vide privato delle qualità basilari che avrebbero dovuto caratterizzare la sua vita, come la capacità di assumersi la responsabilità delle sue azioni. Il bene individuale non è considerato, però, da tutti allo stesso modo. Come afferma Luigi Einaudi vi sono due tipologie di uomini: coloro che concepiscono la vita come un godimento individuale e altri che sono mossi dall’istinto della costruzione. I primi, non saranno mai pienamente appagati poiché non riusciranno a costruire nulla di positivo per la società; i secondi, invece, otterranno immense soddisfazioni proprio dal loro duro lavoro. Tale pensiero è comune anche alla filosofia di Kierkegaard. Egli afferma che l’uomo che si limita ad inseguire il piacere, passerà da una possibilità all’altra creando un appiattimento della propria personalità. È necessario, dunque, un salto verso la vita morale caratterizzata dall’esercizio del proprio dovere. Feuerbach d’altro canto afferma che per innalzare la sfera spirituale dell’uomo è fondamentale incentrarsi prima sui suoi bisogni materiali; tuttavia essi non coincidono interamente con il bene comune che dipende anche da elementi spirituali come la famiglia o l’amicizia. Le generazioni che adesso formano le loro coscienze su questi temi saranno chiamate a metterli in pratica e a sentirsi personalmente responsabili dell’organizzazione del bene comune.
       Russo Chiara VB. 

21/03/18





Amore o ossessione?


Pamela, Meredith, Elisa, Giorgia, Yara e Sara. Questi nomi ci potrebbero sembrare familiari ma purtroppo non parliamo di nostre amiche, ma di giovani donne che troppo presto non hanno potuto più vedere la luce del sole.
Quotidianamente è diventato quasi normale ascoltare al telegiornale notizie, che squarciano il cuore, di donne violentate, picchiate, straziate e poi brutalmente uccise. Vittime di colui che si crede il più forte della casa, della famiglia e della società: l’uomo.
Fin dall’alba dei tempi qualsiasi colpa è stata attribuita, ingiustamente, alla donna. Basti pensare ad Eva, di cui si parla nel libro della Genesi, che venne condannata da Dio per aver colto da un albero il frutto proibito che simboleggiava il peccato originale.
Col passare dei secoli e dei millenni le cose non sono cambiate. Impossibile dimenticare che durante il 1400 le donne venivano perseguitate perché sospettate di compiere maledizioni e sortilegi o di avere rapporti con spiriti e forze infernali.
La loro punizione non poteva che essere il rogo. Solo una morte lenta e dolorosa poteva soddisfare gli uomini del tempo.
Ma andando ancora più avanti sulla linea del tempo sembra quasi di essere ancora nel 1400 seppur possedendo strumenti innovativi ancora più crudeli. Molti (uomini ovviamente) si ostinano a pensare, anche al giorno d’oggi, che la colpa sia della donna. Un messaggio di troppo, un abito succinto, un atteggiamento un po’ più libertino fanno pensare all’uomo di essere giustificato nel compiere barbarie impensabili.
Non è vero! Alla base di tutto, invece, c’è un amore malato che pian piano si trasforma in follia.
L’amore che si basa sulla gelosia, sull’ira e in casi più estremi sull’odio, non è affatto amore!
Quando siamo totalmente innamorate di una persona, noi donne, tendiamo a porci un velo davanti agli occhi, giustifichiamo, cerchiamo di capire. “Sarà stanco”, “E’ stata una brutta giornata per lui”. Sono le frasi che vengono ripetute quasi meccanicamente per autoconvincersi che forse quelle sbagliate siamo noi. Annullarsi completamente per una persona non è la scelta giusta perché un amore non corrisposto crea un vuoto e un dolore gigantesco e il dolore non è assolutamente amore.
Facendo un bilancio sulle possibili soluzioni per questo fenomeno dall’orrido nome, ovvero femminicidio, la cosa più ovvia che ci viene in mente è di conoscere il proprio partner in ogni sua più piccola sfumatura anche se a volte potrebbe non bastare. In realtà, c’è bisogno di una vera e propria rieducazione all’amore in cui si da’ un peso ai propri sentimenti e si capisce che prima d’intraprendere un rapporto con un’altra persona esiste la dignità, il rispetto, e in giuste dosi, l’amor proprio. Per l’uomo la vera colpa della donna risiede nel fatto di essere nata tale ma noi tutte non dobbiamo e non vogliamo crederci.
Siamo state create dalla costola dell’uomo per essere protette e amate, non picchiate e uccise. Abbiamo avuto coraggio nel lottare per i nostri diritti lavorativi, politici e sociali. Lo stesso coraggio lo dovremmo usare per denunciare le violenze subite e per troncare i rapporti morbosi e ossessivi. Abbiate il coraggio di essere vere donne!
                                                                                 
                                                                               Giada Galluzzi 5B

19/03/18









L'importanza della musica nella società odierna

Sin dalle origini dell'uomo, la musica ha sempre esercitato una funzione molto importante nella nostra società. Già gli antichi, basti pensare ai grandi filosofi del passato come Aristotele, Pitagora e Socrate studiavano la musica nelle sue più minute particolarità. Ad avvalorare quest'ipotesi, basti proprio pensare al pensiero di Pitagora: egli infatti dava risalto al valore della musica evidenziandone l'aspetto puramente matematico, definendola come una serie armonica di note, di frequenze, di accordi, tutti meticolosamente calcolati in modo da dar vita ad una melodia complessiva ordinata ed emozionante.
Essa ha accompagnato la storia dell'uomo nel corso dei secoli e si è adattata alle diverse situazioni storico-sociali: nell'Illuminismo con Mozart, nel Romanticismo con Wagner, e infine con la musica rock nella società odierna.
E' evidente, quindi, quanto la musica sia importante per noi: è necessario a questo punto spiegarne meglio il perché.
Essa, come ha affermato lo stesso Aristotele in passato, ha infatti diverse finalità nella formazione dell'individuo ed è quindi inscindibile dalla nostra esperienza di vita.
Prima di tutto, non possiamo non evidenziare il suo scopo educativo: grazie infatti alla musica, accompagnata adeguatamente da un relativo testo musicale, tutti noi possiamo infatti assimilare dei messaggi semplici ma edificanti che troppo spesso trascuriamo nella nostra quotidianità.
A tal proposito, basti pensare ad alcuni grandi cantanti dei giorni nostri (come John Lennon oppure Michael Jackson) che hanno costruito gran parte della loro carriera a difendere troppi valori altrimenti dimenticati: la pace, la fratellanza, la carità. I loro messaggi hanno rivoluzionato un'intera generazione e sono stati fondamentali nella crescita formativa di noi giovani.
E' poi di tendenza nella società contemporanea un nuovo tipo di terapia, definita appunto "musicoterapia", la quale favorisce il rilassamento del corpo e della mente durante fasi di particolare stress psico-fisico, il quale, possiamo affermarlo con certezza, caratterizza ormai troppo frequentemente le vite dei giovani e degli adulti di oggi, costretti a vivere in una società dinamica, frenetica, in continua trasformazione.
Inoltre, numerosi ed eminenti psicologi hanno dimostrato come determinate frequenze sonore (denominate di solito "alpha waves", o in italiano "onde alfa") ci aiutino in questo processo catartico, di continuo e progressivo rilassamento.
Un altro fattore da non trascurare riguardo l'uso della musica nella società contemporanea è inoltre la sua importantissima funzione sociale: essa molto spesso ci aiuta a costruire nuove amicizie, a consolidare rapporti preesistenti, e sprona a socializzare con altre persone con gli stessi gusti musicali.
Molte persone, grazie alla musica, riescono infatti a dialogare con gli altri, aprendosi a nuove relazioni: è in questo senso che, soprattutto nella società contemporanea, dove i giovani ormai sono troppo dipendenti da "social networks" e da un mondo virtuale che distrugge ogni rapporto umano, essa diviene fondamentale.
Infatti, la musica non ha un linguaggio che varia a seconda delle nazioni, ma dispone di un linguaggio unico, universale, che distrugge ogni barriera culturale e che è semplicemente basato su di una successione di note e di suoni.
Ovviamente, la musica ha anche una funzione ricreativa, che ha come scopo il divertimento e il sollievo dallo stress quotidiano.
Ecco perché in questo senso essa viene soprattutto usata dai giovani per evadere dalla realtà, e non sempre in maniera positiva: esempio lampante è la triste realtà delle discoteche, che diventano per molti giovani locali adibiti allo svago.
E' in questo senso che la musica può venire sfruttata in maniera negativa da una parte (fortunatamente ridotta) dei giovani, i quali, in ricerca dello "sballo", assumono sostanze stupefacenti in alcuni rari casi essenziali per sopportare a lungo tempo le alte frequenze sonore alle quali sono sottoposti, causando un progressivo indebolimento cognitivo e percettivo della nostra gioventù.
Non sempre tuttavia la musica diventa complice di negatività: molti sono infatti gli esempi positivi di band musicali giovanili nate semplicemente per divertimento o per esprimere i loro ideali e le loro emozioni. E' in quest'ultimo caso, in conclusione, che la musica diventa quindi esempio positivo, costruttivo, di una gioventù pronta ad esprimere i propri ideali.
Non si può a questo punto non finire con Aristotele, il quale, parlando di musica, affermava:
"La musica, non va praticata per un unico tipo di beneficio che da essa può derivare, ma per usi molteplici, poiché può servire per l'educazione, per procurare la catarsi e in terzo luogo per la ricreazione, il sollievo e il riposo dallo sforzo".
E niente, a nostro avviso, è più vero e bello di questo.

Giovanni Vitale
Classe IV C, Istituto di Istruzione Superiore di Baronissi, Salerno.


10/03/18


IL VALORE DELLA LEGALITA'





Viviamo in una società in cui non si conoscono i veri valori della felicità, della vita! Attraverso una considerazione personale, solo l'amore e la cultura possono salvarci: attraverso la famiglia e la scuola i giovani possono trovare un punto di riferimento apprezzando la semplicità della vita e non percorrendo strade pericolose. L'istituzione scolastica ha il compito di sensibilizzare gli studenti raccontando le storie dei nostri eroi italiani, come i giudici Borsellino e Falcone, i quali hanno lottato per noi, per una società sana contro la mafia. La cultura ha lo scopo di guidare i giovani e di aiutarli  nel percorso di vita ispirato ai valori della solidarietà , della giustizia, del rispetto dei beni e  dei diritti altrui. Dalle letture dei romanzi dello scrittore Roberto Saviano, ho appreso il vero significato  della legalità: solo quando ogni cittadino saprà prendere coscienza del  proprio valore , in Italia e nel mondo non ci saranno più guerre di nessun genere . Ogni cittadino dovrebbe trarre degli insegnamenti dal toccante discorso pronunciato da Paolo Borsellino il giorno della Fiaccolata in onore di Giovanni Falcone e sua moglie Francesca, e vedere con occhio critico le fiction sulla camorra  che trasmettono insegnamenti errati. La camorra oggi cerca di assoldare tra le sue fila molti giovanissimi che in mancanza di punti di riferimento culturali vedono nel boss un modello da imitare. Da futura donna italiana, posso affermare a gran voce di volere intraprendere studi umanistici o giuridici perché il mio sogno è quello di diventare un'insegnante così da educare i giovani ai valori della legalità. Attraverso la scelta di opere letterarie, la cultura può insegnare gesti e comportamenti di uomini che hanno sacrificato la loro vita per un ideale : il loro scopo era quello di affermare una civiltà dei valori capace di  favorire un rinnovamento del tessuto sociale. La cultura e l'istituzione scolastica mi hanno aiutato a comprendere i mali radicati nella società e da ciò è nato il bisogno di uscire da un cerchio grigio di illegalità per sorridere ai valori  della vita, come fatto da Emanuela Loi, prima e unica donna della scorta di Borsellino, e Lidia Poet,l prima donna avvocato italiana: due donne appartenenti a due generazioni diverse, quasi sconosciute alla società odierna ma con tale una forza morale da determinare dei cambiamenti nella coscienza degli italiani.
 
Francesca Cerrato

16/02/18






Un nuovo giorno è all’orizzonte!”
Un nuovo giorno è all’orizzonte” queste sono le parole di Oraph Winfley giornalista, attrice e filatropa afro-americana che ha auspicato la fine di un epoca fatta di soprusi, violenze e femminicidi. Nella notte del 7 Gennaio 2018 la prima donna afro- americana ha vinto i Golden Globe per tutte le donne del mondo. “Per troppo tempo, le donne non sono state ascoltate o credute quando hanno osato dire la loro verità contro uomini di potere. Ma il loro tempo è scaduto!”, con tali parole Oraph prepara l’avvenire di una nuova era governata dalle donne. La giornalista, infatti, sembra voler candidarsi alle prossime elezioni come presidente degli Stati Uniti d’America. Come si prospetta la sua carriera in caso di vittoria? Sicuramente non semplice. Le donne hanno sempre lottato per avere dei diritti che all’uomo sono stati concessi fin dalla nascita e queste difficoltà non sono mai state motivo di sconforto e regressione ma le hanno portate a rinascere e a credere in un futuro migliore. Non sarà semplice per gli uomini vedere una donna che conquista il potere. La stessa donna che pochi giorni prima subiva violenze dal parte del marito o fidanzato perché geloso. La stessa donna costretta a restare a casa per volere delle famiglie. La stessa donna che la notte precente subiva sorprusi da uno sconosciuto per strada perché vista come un oggetto debole da poter manovrare. Eliminare è difficile. Diminuire è il nostro compito. Lottiamo accanto a Oraph e a tutte le donne del mondo per creare una nostra indipendenza e migliorare la vita di tutte. Viviamo ogni giorno, non succubi di un mondo che ci sottovaluta e stigmatizza ma come donne che possono aiutare la società e il mondo.
Per tutte le violenze consumate su di lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le sue ali che avete tarpato, per tutto questo: in piedi, signori, davanti ad una Donna!”
(cit. W. Shakespeare)
Rosalba Sessa





Gomorra : cult o minaccia?



Se da un lato Gomorra ha ottenuto un enorme successo sia a livello nazionale che internazionale dall’altro la famosa serie è stata ampiamente criticata perchè ,secondo alcuni critici, sta avvicinando i ragazzi alla criminalità piuttosto che allontanarli perchè essi vedono i protagonisti della serie come degli eroi piuttosto che come dei cattivi.
La serie diventata ormai cult mostra il volto più oscuro di Napoli descrivendo, attraverso l’uso di personaggi di fantasia, quella che è la criminalità partenopea e lo scopo della serie sarebbe appunto quello di combattere questa realtà mostrando al pubblico gli orrori ci cui è capace la camorra. Purtroppo non sempre il messaggio della serie viene colto dagli spettatori e spesso quelli che dovrebbero essere dei personaggi negativi diventano una sorta di eroi tragici shakespeariani agli occhi dei ragazzi che vedono in personaggi come Ciro Di Marzio “l’immortale” un modello da imitare. Lo scopo della serie è quello di mostrare ai ragazzi che non vi è alcun riscatto nell’attività camorristica, infatti quasi tutti i personaggi della serie vengono assassinati o incarcerati ma spesso è proprio la morte a glorificare un determinato personaggio e diversi episodi di cronaca testimoniano come molti ragazzi imitino le azioni dei criminali nati dalla penna di Roberto Saviano. La serie ha inoltre influenzato in parte anche il linguaggio, infatti molte delle battute in dialettalo taglienti e dissacranti recitate dai personaggi sono diventate espressioni di uso comune e molti vedono del negativo anche in questo, ma personalmente credo che non si possa puntare il dito contro gli autori nè si possa definire la serie un qualcosa di negativo. Gli autori si sono accollati l’arduo compito di narrare una storia tanto tragica quanto reale, è innegabile infatti che gli episodi che avvengono nella serie assomigliano molto a fatti di cronaca che purtroppo sono realmeante avvenuti , inoltre ritengo assurdo attribuire agli autori la responsabilità delle azioni di alcuni ragazzi perchè esse derivano quasi sicuramente da un fallimento nel sistema educativo piuttosto che da una semplice serie televisiva. Io credo che Gomorra abbia mostrato la vera faccia della criminalità napoletana un pò come film del calibro de “il padrino” in passato hanno mostrato cos’era davvero la mafia italo-americana e ritengo inutile tentare di nascondere un problema così evidente come la criminalità organizzata e credo che sia importante invece affrontare questa tematica e tantare di combattere questo fenomeno piuttosto che attribuirne la responsabilità a uno scenggiato nato dai libri di Roberto Saviano.
Simone Villari

14/02/18



La violenza sulle donne : un tema sempre attuale





 I fatti di cronaca ci pongono spesso davanti a episodi di violenza sulle donne, che la maggior parte delle volte, si tramutano in tragedie familiari.

Le vicende riportate sono sconvolgenti perché la maggior parte delle donne violentate sono madri di famiglia e la violenza che le colpisce si ripercuote inevitabilmente sui loro figli. Ancora più doloroso è pensare che queste violenze colpiscono anche adolescenti che vengono maltrattate dai loro stessi padri. Come è successo alle 13enni di Trapani e Nola e alla 14enne di Cassino.

Ragazzine così piccole che sono costrette a portarsi dentro un macigno più grande di loro. Alcune volte il timore di qualche reazione negativa le costringe a rimanere in silenzio e a subire in silenzio. Altre volte invece riescono a trovare la forza di reagire e raccontare tutto proprio come è successo alla 13 enne di Nola che è riuscita a sfogarsi indirettamente con un poliziotto sul web e alla 14 enne di Cassino, che invece ha raccontato del suo incubo attraverso un tema in classe.

La capacità di reagire dinanzi alle violenze deve essere pronta, e la denuncia del misfatto può porre un argine al perpetuarsi della violenza. E' pur vero che il dolore fisico prima o poi svanisce e le cicatrici sulla pelle prima o poi si rimarginano, ma le cicatrici dell’anima non vanno via, specie se sono causate da persone che si è amato. La denuncia non potrà portare via il dolore che è stato subito, ma può dare un contributo affinché venga fatta giustizia e può aiutare tutte quelle donne che hanno subito abusi, ma che non riescono a raccontare, forse perché a volte il silenzio è il miglior modo per dimenticare. Per fermare la violenza allora anche sfogarsi che lo si faccia attraverso uno schermo o attraverso un compito in classe o in altro modo può essere molto importante.

 

Angela De Chiara

12/02/18


Un'idea sbagliata è meglio di una non-idea. Riflessioni sul voto


Tra poche settimane ci saranno le elezioni politiche per il rinnovo dei due rami del Parlamento, la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica. Si troveranno a votare anche coloro che hanno compiuto diciotto anni da poco e si sentono spaesati di fronte al mondo della politica.
Effettivamente quella della politica è una realtà complessa, di cui i giovani ignorano molti meccanismi e per questo una gran parte di loro decide di non votare. Pensando di sbagliare e di non votare la persona giusta, o credendo che il proprio voto sia inutile, i ragazzi preferiscono rinunciare al voto, uno dei diritti più importanti di una persona, conquistato con grande forza d’animo e numerose lotte dagli uomini del passato. Ed è anche per questo motivo che non bisogna rinunciarvi. Non votare, infatti, significa rinunciare alla propria libertà di opinione, elemento fondamentale in una democrazia quale è lo Stato in cui viviamo, in cui è il popolo a decidere in modo incondizionato chi lo rappresenterà in sede istituzionale. Astenersi dal voto, quindi,  vuol dire non esprimere la propria volontà  e farsi rappresentare dalle scelte degli altri. Non sempre quella comune, però, è la stessa idea di un singolo, il quale, pur di difendere la propria, dovrebbe andare a votare sebbene scegliendo un partito che non salirà al potere. E’ importante capire, infatti, che la partecipazione attiva alla vita dello stato è più importante del tipo di scelta politica effettuata. L’atteggiamento di rinuncia di fronte alle elezioni è molto frequente soprattutto tra i giovani. Questo può essere collegato probabilmente alla sfera esistenziale, cioè a una maniera passiva di vivere. Molti ragazzi, infatti, non riescono a rendersi conto dell’importanza che riveste il voto, come strumento di libertà e di scelta, perché, complice un atteggiamento di menefreghismo, sono poco interessati alla politica, vista come un mondo lontano che non influisce in alcun modo sulla vita di tutti i giorni. Al contrario, invece, è opportuno rendersi consapevoli della situazione politica in cui si vive e il primo passo da compiere è formare la propria idea. Questo è possibile tramite tutti i mass media che sono a disposizione, a partire dalla televisione, attraverso la quale i telegiornali informano sui programmi politici dei partiti, fino ad arrivare agli smartphone e ai computer, grazie ai quali, navigando sui siti istituzionali, è semplice informarsi sui programmi e sul lavoro svolto finora dallo schieramento scelto. Allo stesso modo si può conoscere ciò che politicamente accade nel paese anche tramite i giornali cartacei o ascoltando le altre persone, in modo da raggiungere una decisione quanto più possibile giusta e pronta per essere espressa.



Martina De Simone

02/02/18




QUESTO NON E' AMORE!

E' il 6 aprile 2013 quando una tranquilla notte come tante altre a Pesaro per una donna si trasforma in tragedia... Questa è la storia di Lucia Annibali avvocatessa,allora trentaseienne, che poco prima di rientrare in casa venne sfregiata con l'acido da un uomo incappucciato. Subito collegherà tale aggressione al suo ex fidanzato,avvocato come lei,Luca Varani che numerose volte aveva tentato di riallacciare i loro rapporti invano. Infatti era stata lei a lasciarlo in seguito a tradimenti e dopo che la sua natura violenta e molesta si era già manifestata. Lei infatti lo aveva già allontanato da casa sua più volte e aveva addirittura cambiato la serratura alla porta principale, ma si sa che gli uomini non si arrendono mai!
Dopo essersi procurato un alibi perfetto, una partita a calcetto con gli amici,Luca Marani assolda due albanesi per sfregiare la sua ex,ciò però non gli basterà ad evitare 20 anni di reclusione.
Lucia Annibali purtroppo resterà a lungo nell'Ospedale maggiore di Parma e prima di poter condurre una nuova vita dovrà subire numerosi e dolorosi interventi. Ma nulla può fermare la voglia di riscatto di una donna che infatti sarà nominata l'8 marzo 2014,dall'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Cavaliere al merito della Repubblica; e nello stesso anno pubblicherà il suo libro: "Io ci sono. La mia storia di <<non>> amore."
Come ella stessa dice:"trovo che sia inevitabile per me essere un simbolo. Ma sinceramente credo di essere molto di più. La mia storia e il mio dolore vanno al di là di quello che si sa.",e infatti lei negli ultimi anni si è fatta portavoce di numerose battaglie a sostegno delle donne affinchè ogni donna abbia il rispetto che merita e soprattutto che tutte le donne riescano a riconoscere quando l'uomo che dice di amarle, in realtà non le ama! 
Può essere possesso,gelosia, ego ma tutto ciò non ha nulla a che fare con l'amore.

Carmen Iannaco,IV A