12/02/18


Un'idea sbagliata è meglio di una non-idea. Riflessioni sul voto


Tra poche settimane ci saranno le elezioni politiche per il rinnovo dei due rami del Parlamento, la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica. Si troveranno a votare anche coloro che hanno compiuto diciotto anni da poco e si sentono spaesati di fronte al mondo della politica.
Effettivamente quella della politica è una realtà complessa, di cui i giovani ignorano molti meccanismi e per questo una gran parte di loro decide di non votare. Pensando di sbagliare e di non votare la persona giusta, o credendo che il proprio voto sia inutile, i ragazzi preferiscono rinunciare al voto, uno dei diritti più importanti di una persona, conquistato con grande forza d’animo e numerose lotte dagli uomini del passato. Ed è anche per questo motivo che non bisogna rinunciarvi. Non votare, infatti, significa rinunciare alla propria libertà di opinione, elemento fondamentale in una democrazia quale è lo Stato in cui viviamo, in cui è il popolo a decidere in modo incondizionato chi lo rappresenterà in sede istituzionale. Astenersi dal voto, quindi,  vuol dire non esprimere la propria volontà  e farsi rappresentare dalle scelte degli altri. Non sempre quella comune, però, è la stessa idea di un singolo, il quale, pur di difendere la propria, dovrebbe andare a votare sebbene scegliendo un partito che non salirà al potere. E’ importante capire, infatti, che la partecipazione attiva alla vita dello stato è più importante del tipo di scelta politica effettuata. L’atteggiamento di rinuncia di fronte alle elezioni è molto frequente soprattutto tra i giovani. Questo può essere collegato probabilmente alla sfera esistenziale, cioè a una maniera passiva di vivere. Molti ragazzi, infatti, non riescono a rendersi conto dell’importanza che riveste il voto, come strumento di libertà e di scelta, perché, complice un atteggiamento di menefreghismo, sono poco interessati alla politica, vista come un mondo lontano che non influisce in alcun modo sulla vita di tutti i giorni. Al contrario, invece, è opportuno rendersi consapevoli della situazione politica in cui si vive e il primo passo da compiere è formare la propria idea. Questo è possibile tramite tutti i mass media che sono a disposizione, a partire dalla televisione, attraverso la quale i telegiornali informano sui programmi politici dei partiti, fino ad arrivare agli smartphone e ai computer, grazie ai quali, navigando sui siti istituzionali, è semplice informarsi sui programmi e sul lavoro svolto finora dallo schieramento scelto. Allo stesso modo si può conoscere ciò che politicamente accade nel paese anche tramite i giornali cartacei o ascoltando le altre persone, in modo da raggiungere una decisione quanto più possibile giusta e pronta per essere espressa.



Martina De Simone

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