02/02/18

Ansia da scuola: realtà o fantasia?
LED: Lo studio è un'attività impegnativa che porta lo studente a fare delle scelte. Ma è giusto rinunciare allo svago per un bel voto?
TESTO: Lo studente viene messo spesso sotto pressione e in alcuni periodi dell'anno ventiquattr’ ore sembrano non bastare. Le attività extrascolastiche tolgono tempo allo studio e, vicini ad un esame, spesso bisogna rinunciarvi. Ma è giusto? Una persona costretta a rinunciare alle proprie passioni inevitabilmente odierá la causa di tale scelta. Lo studio deve essere un'attività costante ma non assoluta.
Oltre al "malessere da rinuncia" vi è l'"ansia da prestazione". Il pensiero di non farcela, di non essere all'altezza degli altri o di poter essere derisi in caso di scarsa preparazione mette lo studente a dura prova. Causa di ciò è il temuto voto. Il giudizio e il paragone sono inevitabili ma sono solo due delle tante fasi che lo studente deve affrontare nell'infinito ciclo dello studio.
Gli studenti, messi sotto pressione dai professori, vedono la scuola con astio e disprezzo.
Luogo di cultura e di formazione, fino a qualche decennio fa la scuola rappresentava una possibilità di riscatto sociale. Ne 21° secolo se ne parla spesso con disprezzo e distanza.
La maggior parte degli studenti frequenta la scuola per obbligo e non per piacere, ma di chi è la colpa?
Il tempo che viviamo è l’epoca della distrazione e della dispersione.
L’avanzata tecnologia offre allo studente attività più piacevoli dello studio.
A cambiare è anche la mentalità. I ragazzi di oggi vivono ‘’alla giornata’’ senza preoccuparsi del futuro, ignari di quanto lo studio possa aiutarli a costruire la propria vita. Nell’epoca in cui viviamo puntare sulla formazione può costutuire una garanzia. Tra crisi e scarse opportunita’ lavorative, infatti, solo chi merita riesce a costruirsi una vita soddisfacente.
Uno spessore culturale, al giorno d’oggi, è indispensabile se non si vuole appartenere a quel gruppo di persone che restano in silenzio non sapendo cosa dire.
“La storia siamo noi” (cit.) e l’acquisizione del senso critico tramite la formazione culturale puo’ darci liberta’ e indipendenza di pensiero.
Lo studio inteso come obbligo non porta a nulla, sentito come piacere e possibilità di crescita può fare di noi una risorsa importante per la nostra comunità o semplicemente assicurarci un roseo futuro.

02/02/18

Gina Lamberti 5B

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