Recentemente, come avrete
sicuramente saputo da persone colte quali siete, la Corea del Nord è
stata sanzionata nuovamente dall’Onu (Organizzazione Nazioni (non
tanto) Unite) in seguito ai ripetuti test nucleari che hanno prodotto
sismi artificiali a danno di Corea del Sud e Giappone.
E si sa che nessuna
nazione del mondo può possedere qualcosa di tanto pericoloso come le
armi nucleari. Eccetto USA e URSS Russia, ovviamente.
Di tutta risposta, King Kong Juan Ching Chong Brum Kim
Jong-Un (non mi pagano abbastanza per questo) ha ordinato il lancio
immediato di 6 missili a corto raggio (ed in Corea il raggio
dei missili non è l’unica cosa ad essere corta) dalla costa
coreana orientale, ossia proprio in direzione del Giappone, a
dimostrazione che, come al solito, non ha capito un cavolo!
Le testate sono esplose a
circa 100-150 metri dalla costa, senza provocare danni. Secondo
l’Onu, si tratta di una risposta di “basso livello” alle
sanzioni ricevute nei giorni precedenti. Secondo le versioni
ufficiali, invece, si tratta solo di un metodo sperimentale per la
pesca d’altura, che non ha assolutamente nulla a che fare con la
rabbia del momento del leader coreano nei confronti degli stati
esteri.
Se
per l’Onu il gesto è stato solo un’inutile provocazione e per il
portavoce del governo coreano si è trattato solo di un metodo
sperimentale fallito per estendere l’influenza commerciale del
paese anche nel settore della pesca, il primo ministro della Corea
del Nord sostiene invece che tutto ciò si è rivelato estremamente
utile al fine di far smettere di frignare il piccolo Kim.
- Emanuele D'Amico e Renato Santoro
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