Da qualche giorno si è ricominciato
a parlare delle Fonderie Pisano, a Fratte. In particolar modo ieri è stato
pubblicato su Facebook un video sulla pagina “Presidio Permanente
#fonderiepisano”, nel quale i manifestanti dello stesso presidio vengono
attaccati, anche fisicamente, dagli operai della fabbrica. A rimanere coinvolto è stato anche un giornalista di Fanpage.it. Ma cerchiamo di partire dal
principio.
Appena le Fonderie
Pisano hanno riaperto i battenti, si è subito verificato un anomalo caso di
aumento di tumori. A fare due più due sono stati i residenti della zona,
centinaia di persone che sono intervenute con una fiaccolata per difendere il
loro diritto alla salute, un diritto inalienabile. Ci sono, e sono reperibili
online, diverse dichiarazioni di persone che nella loro famiglia hanno avuto dei
lutti causati da leucemie e linfomi vari.
Poi c’è il caso di
Martina, Martina Marraffa, una ragazza di ventinove anni che ha deciso di fare qualcosa
per provare a cambiare questa situazione. Con una tenda da campeggio e beni di
prima necessità, Martina e alcuni ragazzi hanno dato vita al “Presidio
Permanente”, un modo di far sentire la propria voce assolutamente non-violenta,
come purtroppo non è stato il trattamento che hanno ricevuto.
Il 16 marzo, un gruppo
di operai, uscendo dalla fabbrica, ha aggredito i manifestanti del gruppo di
Martina: il video si può trovare sulla stessa pagina Facebook del Presidio. “Con
la violenza si passa dalla parte del torto, l’azione degli operai deve essere
condannata”, queste le parole del sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, che si è
schierato dalla parte dei cittadini. Mario Pisano, amministratore dell’impresa,
ha dichiarato di sperare in un futuro clima di tranquillità all’interno della
fabbrica, ed è disposto a collaborare con le autorità.
Le Fonderie Pisano
devono chiudere? Rispondere questa domanda non è così facile come si crede. Il
principale problema riguarda gli operai, che si ritroverebbero improvvisamente
senza lavoro, con una famiglia da mantenere. Ovviamente, non si può rischiare
di far ammalare (o nel peggiore dei casi morire) le persone, la cui unica colpa
è quella di abitare vicino alle Fonderie. Una possibile soluzione potrebbe
essere la delocalizzazione dello stabile, che verrebbe spostato in una zona più
adatta. Ma l’inquinamento? Ovviamente, la salute delle persone sarebbe salva,
ma la fonderia non continuerebbe comunque ad inquinare?
Il discorso si estende
a tutte le fabbriche che non rispettano gli standard di emissioni o le regole
imposte dalla legge. Siamo anche consci che è impossibile chiudere tutti gli
stabilimenti industriali, che purtroppo, pur inquinando, svolgono un ruolo
fondamentale nell’economia della nostra società; ma siamo anche consapevoli del
fatto che sono presenti, soprattutto qui al sud, alcune realtà pericolose per la
nostra salute, a partire dall’Ilva di Taranto per arrivare alla Terra dei
Fuochi.
https://www.facebook.com/Presidio-Permanente-fonderiepisano-1775628699386087/?fref=ts
- Pietro Tancredi
Nessun commento:
Posta un commento