19/03/16

Andate a farvi fondere

Da qualche giorno si è ricominciato a parlare delle Fonderie Pisano, a Fratte. In particolar modo ieri è stato pubblicato su Facebook un video sulla pagina “Presidio Permanente #fonderiepisano”, nel quale i manifestanti dello stesso presidio vengono attaccati, anche fisicamente, dagli operai della fabbrica. A rimanere coinvolto è stato anche un giornalista di Fanpage.it. Ma cerchiamo di partire dal principio.

Appena le Fonderie Pisano hanno riaperto i battenti, si è subito verificato un anomalo caso di aumento di tumori. A fare due più due sono stati i residenti della zona, centinaia di persone che sono intervenute con una fiaccolata per difendere il loro diritto alla salute, un diritto inalienabile. Ci sono, e sono reperibili online, diverse dichiarazioni di persone che nella loro famiglia hanno avuto dei lutti causati da leucemie e linfomi vari.

Poi c’è il caso di Martina, Martina Marraffa, una ragazza di ventinove anni che ha deciso di fare qualcosa per provare a cambiare questa situazione. Con una tenda da campeggio e beni di prima necessità, Martina e alcuni ragazzi hanno dato vita al “Presidio Permanente”, un modo di far sentire la propria voce assolutamente non-violenta, come purtroppo non è stato il trattamento che hanno ricevuto.

Il 16 marzo, un gruppo di operai, uscendo dalla fabbrica, ha aggredito i manifestanti del gruppo di Martina: il video si può trovare sulla stessa pagina Facebook del Presidio. “Con la violenza si passa dalla parte del torto, l’azione degli operai deve essere condannata”, queste le parole del sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, che si è schierato dalla parte dei cittadini. Mario Pisano, amministratore dell’impresa, ha dichiarato di sperare in un futuro clima di tranquillità all’interno della fabbrica, ed è disposto a collaborare con le autorità.

Le Fonderie Pisano devono chiudere? Rispondere questa domanda non è così facile come si crede. Il principale problema riguarda gli operai, che si ritroverebbero improvvisamente senza lavoro, con una famiglia da mantenere. Ovviamente, non si può rischiare di far ammalare (o nel peggiore dei casi morire) le persone, la cui unica colpa è quella di abitare vicino alle Fonderie. Una possibile soluzione potrebbe essere la delocalizzazione dello stabile, che verrebbe spostato in una zona più adatta. Ma l’inquinamento? Ovviamente, la salute delle persone sarebbe salva, ma la fonderia non continuerebbe comunque ad inquinare?

Il discorso si estende a tutte le fabbriche che non rispettano gli standard di emissioni o le regole imposte dalla legge. Siamo anche consci che è impossibile chiudere tutti gli stabilimenti industriali, che purtroppo, pur inquinando, svolgono un ruolo fondamentale nell’economia della nostra società; ma siamo anche consapevoli del fatto che sono presenti, soprattutto qui al sud, alcune realtà pericolose per la nostra salute, a partire dall’Ilva di Taranto per arrivare alla Terra dei Fuochi.

Siamo abituati ad ascoltare problemi che capitano sempre agli altri, ma ora che succede a noi cosa possiamo fare? Denunciare i fatti alle autorità competenti, fare sentire la propria voce e magari dare una mano ai ragazzi del Presidio, che dividono le giornate in turni. Se volete partecipare, potete trovare info qui:
https://www.facebook.com/Presidio-Permanente-fonderiepisano-1775628699386087/?fref=ts

- Pietro Tancredi

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