18/02/16

Whiplash: il tempo perfetto

‹‹ Ero lì per spingere le persone oltre le loro aspettative. Era quella la mia assoluta necessità ››

E’ così che Terence Fletcher, direttore dell’orchestra più importante del conservatorio Shaffer, giustifica il suo comportamento inopportuno e violento nei confronti dei suoi allievi. 


Whiplash racconta la storia dell’appena diciannovenne Andrew Neiman, pronto a sottostare a questi terribili atteggiamenti pur di raggiungere il suo sogno: quello di diventare uno dei batteristi più importanti nella storia della musica. Non a caso, mostra un grande talento alla batteria, ed è proprio per questa ragione che Fletcher decide di inserirlo nella sua orchestra, sottoponendolo a prove agghiaccianti: dalla pressione psicologica agli insulti, dalla violenza all’estrema competitività.
Andrew fa delle provocazioni di Fletcher una vera e propria sfida che assume toni alquanto contorti: è, infatti, disposto a non arrendersi, ad allenarsi intere giornate, a ferirsi le mani pur di raggiungere gli obiettivi imposti dal maestro che puntualmente non è mai soddisfatto ed è pronto a rimetterlo in difficoltà.
Il tutto ha culmine nell’esibizione finale, dove la tensione e l’emozione prendono il sopravvento. Non esistono né il pubblico né gli altri musicisti per Andrew che, per vincere Fletcher, è in grado di mettere a repentaglio il lavoro dell’intera orchestra, andando dapprima fuori tempo per poi suonare uno dei suoi migliori assoli. 

Girato e sceneggiato da Damien Chazelle e vincitore di tre premi Oscar per montaggio, sonoro e miglior attore non protagonista, Whiplash è un film che tratta in modo totalmente nuovo il rapporto tra docente e alunno: mentre solitamente la figura dell’insegnante è di riferimento e soprattutto di incoraggiamento, in questo caso Fletcher non è altro che fonte di ansie e timori. La sete di miglioramento porta Andrew ad assumere comportamenti deviati che lo conducono a livelli di pazzia simili a quelli del suo insegnante. Interamente basato su questo rapporto morboso, il film si presenta molto statico ed esagerato. La musica perde il suo vero significato e appare fortemente schematizzata (basti pensare alla fissazione che Fletcher ha per il tempo).

Nonostante ciò, Chazelle è in grado di rappresentare questa piccola storia con grande maestria e sicurezza, accompagnandola con la colonna sonora di Justin Hurwitz. Notevoli sono poi le interpretazioni degli attori Miles Teller (Andrew Neyman) e J.K. Simmons (Terence Fletcher), in grado di immedesimarsi totalmente nelle loro parti, rendendo le loro emozioni realistiche e tangibili per lo spettatore.

- Sabrina Aliberti


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