25/02/16

Un editoriale “petaloso”

Tra le notizie più importanti di cui ho deciso di parlare, merita il primo posto sicuramente quella della scomparsa di Umberto Eco. Autore di numerosi e affascinanti romanzi, il professorone dell'Università di Bologna, che vantava quaranta lauree honoris causa, si è spento la mattina del 19 febbraio a causa di un tumore al pancreas. Molti sono rimasti affascinati dai suoi libri, tra i più letti sicuramente “Il Nome della Rosa”, dal quale è stato tratto anche un film. Tra le citazioni più famose di Eco, troviamo la celeberrima «Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5.000 anni...».
E a leggere, sfortunatamente non i suoi libri ma le notizie di cui quotidianamente siamo sommersi, non ci si può non soffermare su una notizia che riguarda il nostro “caro” premier.

Come ben sapete, Matteo Renzi ha appena festeggiato due anni di governo e molti giornali si sono divertiti ad analizzare i cambiamenti avvenuti, redigendo un breve resoconto. Non voglio parlare di evasione o di tasse bensì di ciò che veramente interessa noi ragazzi. Il tasso di disoccupazione si è leggermente abbassato, questa potrebbe essere una buona notizia, se non per il fatto che i giovani stanno smettendo di cercare lavoro, restando momentaneamente a carico della famiglia. Gli inattivi (coloro che non lavorano e non cercano lavoro) tra i diciotto e i ventiquattro anni sono aumentati (il tasso era 70% c.ca, oggi siamo al 74%). E’ pensare che il futuro siamo noi…

Un contributo per il futuro lo ha dato sicuramente il piccolo Matteo, che frequenta la terza elementare. In un compito in classe, ha definito un fiore “petaloso”, così la sua maestra ha inviato la parola all’Accademia della Crusca per riceverne una valutazione. La nuova parola è stata subito usata da migliaia di persone sul web, tanto da salire nei trend di Twitter. Ad usare il termine petaloso è stato anche il nostro Matteo, ma non il bambino, il premier. Renzi ha definito petaloso il progetto del dopo-Expo, probabilmente in preda ad una momentanea amnesia. Il dopo-Expo sarà anche un bel progetto, fatto sta che i conti parlano e l’Esposizione Universale tenutasi a Milano ha chiuso il bilancio in rosso. La società che ha gestito e organizzato l’evento, si è infatti trovata un buco di 32,6 milioni di euro, rimanendo senza liquidità disponibile, neanche per chiudere. I soldi non ci sono, ma ciò che rimasto è sicuramente antiestetico. A stuprare la meravigliosa vista del Castello Sforzesco, sono infatti rimasti i due gate dell’evento.


Passando dal “sacro” al “profano”, è stata ultimamente diffusa la notizia di Silvio Berlusconi che è diventato vegetariano. L’ex-cavaliere ha infatti dichiarato che dopo aver letto delle sofferenze che i poveri animali sono costretti a patire, farà a meno della carne. Ma Berlusconi non ha tenuto conto del potere di Internet. Tra le centinaia di commenti alla notizia, tra quelli che fanno più riflettere ho trovato: “Ma quando doveva pensare alle ingiustizie e alle sofferenze degli italiani niente, eh?”. A smentire le parole dell’ex-premier arriva subito il suo medico, Alberto Zangrillo, che definisce le parole di Berlusconi “tutte scemenze”, dal momento che segue una dieta equilibrata, senza condimenti. Figuriamoci che il piatto che ordina più spesso al ristorante è prosciutto e mozzarella. Molti hanno definito le sue parole una vera e propria scelta politica, che probabilmente influirà (positivamente) sui sondaggi del suo partito.

Queste sono le notizie della settimana, fateci sapere la vostra lasciando un commento.
Alla prossima!

- Pietro Tancredi

Nessun commento:

Posta un commento