18/02/16

L’esistenza delle Onde Gravitazionali: l’avvenimento scientifico più importante degli ultimi anni



In questi giorni abbiamo sentito parlare di onde gravitazionali, ma cosa sono davvero queste onde e la loro rilevazione quali conseguenze avrà?

 

Partiamo dal concetto di forza di gravità. All’inizio del XX secolo, con Einstein e la Teoria della Relatività, c’è stato lo sviluppo ed il superamento della gravità newtoniana. 

Di questa teoria fisico-matematica tanto complessa indichiamo alcuni dei punti principali.
La gravità è interpretata come effetto geometrico, in quanto la materia presente nell'Universo determina la curvatura dello spazio-tempo. Le equazioni di Einstein esprimono semplicemente la relazione fra la curvatura da un lato e la materia e l’energia dall'altro.
Lo spazio-tempo è un'entità a quattro dimensioni (tre spaziali + una temporale) che sostituisce lo spazio ed il tempo della teoria newtoniana. Nella teoria di Einstein, non sololo spazio ed il tempo non sono più assoluti ma sono anche intrinsecamente connessi. Ciò che rende particolarmente difficile questa teoria è il fatto che la curvatura dello spazio-tempo è determinata dalla distribuzione della materia ed energia distribuita nell'Universo, che a sua volta è governata dalla curvatura dello spazio-tempo stesso!
Ad esempio il Sole, che è molto massivo, piega così tanto lo spazio-tempo intorno, che tutti i pianeti che si trovano all’interno di questa curva (come la Terra) cadono a spirale verso di esso. Tutte le cose che hanno una massa si comportano in questo modo.
Inoltre, nel 2004, grazie ad una sonda chiamata Gravity Probe B, abbiamo scoperto che un oggetto, dotato di una grande massa, in rotazione rapida (come la Terra) trascina con sé tutto lo spazio-tempo intorno: questo effetto si chiama frame-dragging.
Ora, parlando di onde, facciamo un esempio: se prendessimo una carica e le dessimo un’accelerazione, in alcune condizioni, questa produrrebbe delle onde elettromagnetiche. Allo stesso modo, un oggetto massiccio produrrà delle onde. Tale oggetto, che si muove nello spazio, va a “piegare” lo spazio-tempo; la “piega” che si forma si propaga alla velocità della luce.
Tuttavia ciò non basta a creare delle onde gravitazionali: infatti l’altro elemento necessario è l’asimmetria di massa, cioè la massa non deve essere perfettamente omogenea. Questa asimmetria si può ottenere grazie all’esplosione di supernove o anche grazie alla collisione di due oggetti che possono essere due buchi neri o due stelle a neutroni. Prima di collidere, i due oggetti orbitano l’uno intorno all’altro, piegando lo spazio-tempo che li avvolge. Tra i due oggetti, che vanno a collidere, c’è quasi sempre una differenza di massa, la quale è necessaria per fare incontrare i fronti delle ‘pieghe’ dello spazio-tempo dei due pianeti: ciò darà origine alle onde gravitazionali.
 
L'11 febbraio 2016 è stata confermata, in una conferenza stampa, l'esistenza delle onde gravitazionali, grazie allo studio condotto sull'impatto di due buchi neri, aventi masse grandi 29 e 37 volte quella del Sole. Questi due buchi neri si trovano ad 1,3 miliardi di anni luce di distanza o, meglio, si trovavano, perché si sono fusi formando un unico buco nero. La loro fusione ha dato origine a delle onde gravitazionali che sono state recepite da strumenti complessi presenti sulla Terra.
In America, grazie alla presenza di due osservatori per le onde gravitazionali (LIGO), uno ad Hanford e l’altro a Livingston, abbiamo potuto recepire queste onde ed escludere la possibilità di un falso positivo, in quanto entrambi gli osservatori hanno ricevuto il segnale delle onde gravitazionali che attraversavano la Terra a 7 millesimi di secondo l’uno dall’altro. Fra qualche anno avremo altri osservatori, uno in Italia (Pisa), uno in India ed uno in Giappone.

La rilevazione di queste onde ci permetterà, in futuro, di avere dati estremamente precisi riguardo alle distanze tra i corpi celesti; di conseguenza, potremo capire quanto velocemente l’Universo si espande. Inoltre, gli scienziati hanno subito cercato di capire se queste onde fossero state rallentate da qualcosa, in particolare da gravitoni, le particelle che ipoteticamente compongono la gravità. Se i gravitoni hanno una massa si può spiegare l’espansione dell’Universo escludendo l’energia oscura.
Ecco il suono prodotto al momento della fusione dei buchi neri.

Ora agli astrofisici non rimane altro che prevedere teoricamente la fusione di corpi celesti e vedere se il tutto si realizza secondo i loro calcoli.

Ad maiora!


- Iole Clarizia

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