E' risaputo che
al mondo esistono due tipi di persone: i credenti e gli scettici. Sebbene
questa semplice divisione possa essere applicata a qualsiasi aspetto della
vita, raramente si comprende da che parte stia davvero la ragione. È proprio
questo il caso delle famose e discusse profezie, che accompagnano da secoli il
cammino dell’uomo. “Sono vere? Vanno prese in considerazione o sono solo il
frutto di ingegni troppo fantasiosi? Sono state interpretate ad arte o in esse
vi è un fondo di verità? Perché sono state scritte?”. Queste sono solo alcune
delle domande che molti si pongono di fronte ad argomenti del genere. Domande
degne della migliore puntata di “Voyager”. O forse no.
Quando sentiamo
parlare di profezie, oltre alla Bibbia e al catastrofico libro dell’Apocalisse,
i cui contenuti sono troppo anche per la fantascienza, salta subito alla mente
il nome di Nostradamus, veggente francese vissuto nel sedicesimo secolo. Egli
esercitava la professione di speziale e farmacista, ed è divenuto famoso per il
suo libro dall’originale titolo “Le profezie”. Composte in quartine rimate,
queste previsioni attingono elementi da ogni luogo e da ogni tempo: gli spunti
arrivano prettamente dall’Apocalisse, dall’astrologia, dai classici latini e
dalla letteratura esoterica medievale. C’è da dire, però, che la maggior parte
dalle profezie si presenta come esempio di chiaroveggenza retroattiva, cioè sono
state scritte in modo così ambiguo che chiunque può interpretarle a suo
piacimento, riconducendole ad un evento già accaduto. Altre, invece, indicavano
date precise e si sono rivelate sbagliate, come per il 1999, anno per cui
Nostradamus aveva previsto una catastrofe mondiale.
Vediamo alcune
profezie.
“Alle porte vicino e dentro due città,
Due sventure quali mai si videro vi saranno,
Carestia dentro e peste, fuori dell’armi gente colpita.
Aiuto s’invocherà al gran Dio immortale.”
Due sventure quali mai si videro vi saranno,
Carestia dentro e peste, fuori dell’armi gente colpita.
Aiuto s’invocherà al gran Dio immortale.”
Si dice che qui
il veggente francese aveva previsto il lancio delle bombe atomiche sulle città
giapponesi di Hiroshima e Nagasaki, rispettivamente il 6 e il 9 Agosto 1945.
Non è evidente?
(Altra domanda
alla “Voyager”…)
“Dal profondo dell’Occidente d’Europa,
Un bambino sarà nato di povera gente,
Lui con la sua lingua saprà sedurre una grande truppa;
La sua fama aumenta verso il regno d’Oriente.”
Un bambino sarà nato di povera gente,
Lui con la sua lingua saprà sedurre una grande truppa;
La sua fama aumenta verso il regno d’Oriente.”
Cercate di
capire di chi stiamo parlando senza leggere la “soluzione”. Siccome non ci
siete riusciti, anche perché forse nemmeno lui sapeva di chi stesse parlando, si
è visto in questa profezia il ritratto di Hitler. Ma potrebbe essere anche
Napoleone, o qualcun altro.
“Un terremoto di fuoco dal centro del mondo,
Farà tremar attorno la Città Nuova:
I due grandi blocchi per lungo tempo guerra faranno.
Quindi Aretusa di nuovo il Fiume arrosserà.”
Farà tremar attorno la Città Nuova:
I due grandi blocchi per lungo tempo guerra faranno.
Quindi Aretusa di nuovo il Fiume arrosserà.”
Questa
profezia è molto famosa poiché con essa Nostradamus sembra che sia riuscito
addirittura a presagire gli attentati dell’11 Settembre. Non si parla
specificamente dell’accaduto, perciò questo spiega come tutte le predizioni
siano solo la trascrizione di determinati presagi, non riferiti quindi a
determinati eventi. Un punto a suo favore, per una volta.
Se
adesso vi aspettate di leggere qualcosa riguardante la fine del mondo,
rimarrete delusi: infatti Nostradamus non ha scritto niente di preciso su
quest’argomento. Probabilmente sapeva quanto questo potesse interessare i
posteri, preferendo perciò non assumersi una tale responsabilità. Le profezie
dell’astrologo arrivano, infatti, fino all’anno 3797, come egli stesso afferma,
ma non si parla di fine del mondo per quella data.
Nostradamus
è senza dubbio il più grande veggente degli ultimi secoli, ma anche altri personaggi
si sono fatti notare per le loro predizioni dal carattere parzialmente
veritiero. Basterebbero i nomi di Baba Vanga, mistica bulgara vissuta nel
secolo scorso, o dei pastorelli di Fatima a cui sarebbe apparsa la Madonna nel
1917, confidando loro i famosi tre segreti. In particolare ad attirare
l’attenzione è stato San Malachia di Armagh, vissuto nel dodicesimo secolo, di
cui è rimasta famosa la profezia riguardante la successione papale e la
distruzione di Roma e della Chiesa.
Tralasciando i dubbi sull’autenticità del
documento, l’arcivescovo irlandese ha avuto la capacità di descrivere i
centoundici futuri pontefici con un piccolo motto in latino (uno ciascuno) che
li rappresenterebbe, senza ovviamente conoscerne né il nome né l’ordine di
successione. Incredibilmente ognuno di essi si rivela perfettamente consono al
Papa a cui è associato, anche se spesso in modo forzato. Il discorso
sull’interpretazione è lo stesso fatto già con Nostradamus. L’ultimo della
lista, considerando anche gli antipapi, altrimenti risulterebbe interamente
sballata, è proprio Benedetto XVI (Gloria olivae).
E dopo?
Un’ultima frase profetica, una sorta di “promemoria”:
“Durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il
Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città
dai sette colli sarà distrutta ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo.
Fine.”
Siccome la lista risulta terminata, molti vedono l’argomento come
attuale, ma il testo non contiene alcuna indicazione precisa, né date né nomi.
La sequenza è quindi vaga e aperta a mille interpretazioni. Papa Francesco
dovrebbe quindi apparentemente essere al sicuro.
Profezie a parte, c’è da riconoscere che questi veggenti sono stati
indubbiamente dei visionari, uno su tutti Nostradamus: tratta di distruzione,
di olocausto e di guerre, passate e future. Ritorna spesso il motivo delle
esplosioni (nucleari?) e dei degli effetti devastanti che seguono. Forse ciò
accadrà davvero nel futuro e queste profezie allora saranno indirizzate in una
precisa direzione. Sicuro è che Nostradamus parla principalmente di guerra e di
morte: la sua grandezza sta nel fatto che già cinque secoli fa aveva capito che
strada avrebbe scelto l’umanità…
-Michelangelo Maiellaro
pharmacopola ut pronomen,
RispondiEliminaclade anno ortu nativitatis
terra Caesar
in signum capra comitante virginem:
brunneis oculos
et magneticum occultam