01/04/16

Trivelle si, trivelle no, la terra dei cachi

Il 5 giugno si terranno le elezioni per scegliere il nuovo sindaco di Roma. Ogni partito, aspirando alla poltrona, ha proposto il suo candidato

Il centrodestra aveva inizialmente proposto Guido Bertolaso, ma dopo la dichiarazione di quest’ultimo: “Contro gli zingari niente ruspe, sono una categoria maltrattata e penalizzata”, il nostro Matteo Salvini, che sulla ruspa ci va ogni giorno a lavoro e, quando può, abbatte qualche campo rom (quando non è impegnato a riportare a casa i Marò), ha preferito appoggiare la candidatura di Giorgia Meloni. Berlusconi, per tutta risposta, ha confermato il suo appoggio a Bertolaso, sostenendo che “è impossibile fare la mamma e il sindaco di Roma contemporaneamente” (data la notizia della gravidanza della Meloni). Evidentemente Silvio ci tiene alla salute della compagna (si fa per dire) di partito… Dopo un po’ Bertolaso è tornato alla carica, sostenendo che avrebbe eliminato tutti i cassonetti dalla città di Roma, in modo che gli zingari non avrebbero potuto frugarci. Un po’ bipolare, questo candidato… Insomma, Bertolaso non si smentisce mai, anzi… si smentisce sempre!

Il P.D. ha invece scelto come potenziale sindaco di Roma Roberto Giachetti che ha dichiarato: “Io voglio vincere restando il Roberto Giachetti che conoscono tutti”. E verrà spontaneo chiedersi: “Tutti chi?”. Ma Jeeg Robbè, come lui si è definito, pur non essendo molto conosciuto, è al primo posto nei sondaggi contro la candidata 5 Stelle, Virginia Raggi.

La Raggi, votata con 1764 voti nelle consultazioni online, è ultimamente finita sui giornali per aver “omesso” il suo curriculum. La “grillina” avrebbe tralasciato una sua esperienza lavorativa, nello studio legale Previti. Ma Previti chi? Quello che fu accusato e condannato per corruzione in atti giudiziari, rimasto coinvolto in diversi processi a causa di Berlusconi? Sarebbe una bella macchia nel curriculum della Raggi (strano che Grillo non l’abbia ancora cacciata dal movimento…), che però si difende sostenendo che nell’ufficio di Previti lei era solo una praticante che aveva raggiunto quello studio legale grazie ad un suo professore. 

Chi vincerà? Non lo sapremo fino al giorno delle elezioni, ma noi speriamo che vinca il migliore, o almeno, il meno peggio. 

A proposito di politica, domenica 17 aprile ci sarà il referendum sulle trivelle. Al contrario di ciò che si crede, la decisione riguarderà esclusivamente le trivelle entro le 12 miglia dalla costa.

Se il referendum dovesse passare con una maggioranza di SI (ricordo che il referendum è abrogativo), gli impianti verranno smantellati alla fine della loro concessione; se invece il referendum dovesse passare con una maggioranza di NO, le trivelle continueranno ad estrarre idrocarburi fino all’esaurimento di questi (come attualmente avviene).

La questione è più che altro morale. Il premier Renzi ha invitato a disertare il referendum, cioè a non presentarsi per votare. In realtà bisogna necessariamente votare, è un nostro diritto (so che sembra strano) e abbiamo il dovere di esercitarlo, anche solo per lo sfizio di credere di poter veramente decidere qualcosa in questo Paese.  

- Pietro Tancredi

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