09/04/16

Vademecum per lo studio della storia


Quando si parla di storia si tende di solito a pensare: guerre, date difficili da ricordare, rivoluzioni, evoluzioni di stati, progressi economici, re, regine, noia, difficoltà e dolore. Al contrario, la storia è da considerarsi una delle più importanti, più belle, più affascinanti discipline mai esistite. Studiare storia significa studiare il proprio passato, significa capire chi si è, quali sono le nostre radici, quali siano e quali origini abbiano le nostre tradizioni, che cosa hanno dovuto sopportare i nostri avi per ottenere alcune “cose” che tuttora possediamo. In realtà, la storia viene detestata dagli studenti semplicemente perché non la capiscono. Perché non viene capita? Perché non sono riusciti a capire i meccanismi che la muovono, non sono riusciti a comprendere il giusto metodo da utilizzare per studiarla. È arrivato ora il momento di chiarire quale sia il giusto metodo da utilizzare.


In primis la storia deve piacere. Ognuno di noi, per studiare al meglio la storia, deve essere spinto da una forte curiositas e dalla volontà di conoscere il passato in modo tale da riuscire a capire il presente per poi fare delle previsioni per il futuro. Tuttavia, ciò potrebbe risultare un po’ difficile ma la soddisfazione che si prova dopo essere riusciti a capire una pagina di storia è immensa, perché abbiamo scoperto una parte del nostro passato fino a quel momento sconosciuto. La tecnica principale da seguire se si vuole intraprendere una formazione storica migliore e superiore è la seguente: ogni evento storico deve sempre essere studiato alla luce di tre domande fondamentali. Prendiamo in esempio la Guerra dei Cento Anni (1337 – 1453) scoppiata tra la Francia e l’Inghilterra.

1) Perché? Domandarsi il perché, quali sono state le cause di un determinato evento storico è fondamentale per la giusta comprensione del medesimo. Ovviamente, poiché la storia è un susseguirsi di eventi tutti legati fra di loro (come gli anelli della catena: preso un solo anello, singolarmente esso non ha senso ma ne acquista se unito ad altri), per capire le cause di un momento bisogna conoscere bene gli eventi precedenti. Riprendiamo la Guerra dei Cento anni: per quale motivo è scoppiata? Perché il re d’Inghilterra Edoardo III Plantageneto rivendica per sé la corona francese – andata a Filippo VI di Valois -  in quanto anche egli imparentato con l’ultimo sovrano capetingio Carlo IV (infatti Carlo IV era per Edoardo zio di primo grado in quanto Edoardo era figlio di un sorella di Carlo, Isabella). Ecco, con un semplice ragionamento si possono ricostruire le cause di un evento.

2) Che cosa succedeva durante? Dopo aver capito le cause di un evento è bene capire che cosa succeda in itinere. Per esempio: le battaglie e gli esiti di queste.

3) Quali sono state le conseguenze? Ad ogni evento storico corrisponde sempre una conseguenza talvolta negativa talvolta positiva. Solo dopo aver studiato e capito bene le cause e gli avvenimenti, si possono anche capire, a rigor di logica, le conseguenze di questi e quali cambiamenti sono stati apportati -  per esempio – ad uno Stato. Riprendendo la Guerra dei Cento anni: rafforzamento del potere del re di Francia, che diviene sempre più assoluto, ampliamento dei confini nazionali.

Ecco, in poche semplici mosse si è potuto ricostruire un evento storico quasi in toto (ovviamente in questo caso la Guerra dei Cento Anni costituisce solo un esempio pratico per chiarire al meglio il metodo).
A questo punto, per coloro i quali desiderano approfondire argomenti storici, è consigliabile la consultazione di documenti storiografici in quanto essi ci aiutano a capire meglio, ad approfondire determinati aspetti storici che i volumi di storia scolastici spesso trascurano. Tuttavia vanno anche bene delle ricerche e degli approfondimenti personali solo per chiarire alcune cose poco chiare. Comunque la lettura di documenti storiografici fa nascere in noi quello spirito critico che è richiesto dallo studio della storia; quindi è preferibile.

Per quanto riguarda, invece, il “problema” delle date, non esiste alcun metodo oggettivo. Per ricordare una data ognuno di noi deve trovare un metodo personale e soggettivo, magari associando i numeri a qualcosa. L’unica cosa che la didattica storica ci può fornire è una macro-scansione temporale delle epoche storiche, è un prospetto che potrebbe tornare utile nel momento in cui non si ricordasse una data ben precisa. 

Esso è:
- Preistoria (creazione del mondo – 3000 a.C., anno di invenzione della scrittura)
- Età antica (3000 a.C. – al 476 d.C., Caduta dell’Impero Romano d’Occidente)
- Medioevo (476 d.C. – 1492, scoperta dell’America) che, volendo può essere diviso in Alto Medioevo (476 d.C. – 1000) e Basso Medioevo (1000 – 1492)
- Età moderna (1492 – 1789 anno dello scoppio della della Rivoluzione Francese)
- Età contemporanea (1789 – oggi)


Concludendo, la storia è per tutti, tutti la possono studiare, basta solo essere appassionati ed avere il giusto metodo.
Questo articolo vuole essere non solo descrittivo ed informativo ma vuole costituire anche un “suggerimento” per coloro i quali trovano delle difficoltà con lo studio della storia.

- Francesco Sorgente




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