Quando si parla di storia si tende di solito a
pensare: guerre, date difficili da ricordare, rivoluzioni, evoluzioni di stati,
progressi economici, re, regine, noia, difficoltà e dolore. Al contrario, la
storia è da considerarsi una delle più importanti, più belle, più affascinanti
discipline mai esistite. Studiare storia significa studiare il proprio passato,
significa capire chi si è, quali sono le nostre radici, quali siano e quali
origini abbiano le nostre tradizioni, che cosa hanno dovuto sopportare i nostri
avi per ottenere alcune “cose” che tuttora possediamo. In realtà, la storia
viene detestata dagli studenti semplicemente perché non la capiscono. Perché
non viene capita? Perché non sono riusciti a capire i meccanismi che la
muovono, non sono riusciti a comprendere il giusto metodo da utilizzare per
studiarla. È arrivato ora il momento di chiarire quale sia il giusto metodo da
utilizzare.
In primis la storia deve piacere. Ognuno di noi, per
studiare al meglio la storia, deve essere spinto da una forte curiositas e dalla volontà di conoscere
il passato in modo tale da riuscire a capire il presente per poi fare delle
previsioni per il futuro. Tuttavia, ciò potrebbe risultare un po’ difficile ma
la soddisfazione che si prova dopo essere riusciti a capire una pagina di
storia è immensa, perché abbiamo scoperto una parte del nostro passato fino a
quel momento sconosciuto. La tecnica principale da seguire se si vuole
intraprendere una formazione storica migliore e superiore è la seguente: ogni
evento storico deve sempre essere studiato alla luce di tre domande
fondamentali. Prendiamo in esempio la Guerra dei Cento Anni (1337 – 1453)
scoppiata tra la Francia e l’Inghilterra.
1) Perché?
Domandarsi
il perché, quali sono state le cause di un determinato evento storico è
fondamentale per la giusta comprensione del medesimo. Ovviamente, poiché la
storia è un susseguirsi di eventi tutti legati fra di loro (come gli anelli
della catena: preso un solo anello, singolarmente esso non ha senso ma ne acquista
se unito ad altri), per capire le cause di un momento bisogna conoscere bene
gli eventi precedenti. Riprendiamo la Guerra dei Cento anni: per quale motivo è
scoppiata? Perché il re d’Inghilterra Edoardo III Plantageneto rivendica per sé
la corona francese – andata a Filippo VI di Valois - in quanto anche egli imparentato con l’ultimo
sovrano capetingio Carlo IV (infatti Carlo IV era per Edoardo zio di primo
grado in quanto Edoardo era figlio di un sorella di Carlo, Isabella). Ecco, con
un semplice ragionamento si possono ricostruire le cause di un evento.
2) Che
cosa succedeva durante? Dopo aver capito le cause di un
evento è bene capire che cosa succeda in itinere. Per esempio: le battaglie e
gli esiti di queste.
3) Quali
sono state le conseguenze? Ad ogni evento storico corrisponde
sempre una conseguenza talvolta negativa talvolta positiva. Solo dopo aver
studiato e capito bene le cause e gli avvenimenti, si possono anche capire, a
rigor di logica, le conseguenze di questi e quali cambiamenti sono stati apportati
- per esempio – ad uno Stato.
Riprendendo la Guerra dei Cento anni: rafforzamento del potere del re di
Francia, che diviene sempre più assoluto, ampliamento dei confini nazionali.
Ecco, in poche semplici mosse si è potuto ricostruire
un evento storico quasi in toto (ovviamente in questo caso la Guerra dei Cento
Anni costituisce solo un esempio pratico per chiarire al meglio il metodo).
A questo punto, per coloro i quali desiderano
approfondire argomenti storici, è consigliabile la consultazione di documenti
storiografici in quanto essi ci aiutano a capire meglio, ad approfondire
determinati aspetti storici che i volumi di storia scolastici spesso
trascurano. Tuttavia vanno anche bene delle ricerche e degli approfondimenti
personali solo per chiarire alcune cose poco chiare. Comunque la lettura di
documenti storiografici fa nascere in noi quello spirito critico che è richiesto
dallo studio della storia; quindi è preferibile.
Per quanto riguarda, invece, il “problema” delle
date, non esiste alcun metodo oggettivo. Per ricordare una data ognuno di noi
deve trovare un metodo personale e soggettivo, magari associando i numeri a
qualcosa. L’unica cosa che la didattica storica ci può fornire è una
macro-scansione temporale delle epoche storiche, è un prospetto che potrebbe
tornare utile nel momento in cui non si ricordasse una data ben precisa.
Esso
è:
- Preistoria (creazione del mondo – 3000 a.C.,
anno di invenzione della scrittura)
- Età antica
(3000 a.C. – al 476 d.C., Caduta dell’Impero Romano d’Occidente)
- Medioevo
(476 d.C. – 1492, scoperta dell’America) che, volendo può essere diviso
in Alto Medioevo (476 d.C. – 1000) e Basso Medioevo (1000 – 1492)
- Età moderna (1492 – 1789 anno dello scoppio della
della Rivoluzione Francese)
- Età contemporanea (1789 – oggi)
Concludendo, la storia è per tutti, tutti la possono
studiare, basta solo essere appassionati ed avere il giusto metodo.
Questo articolo vuole essere non solo descrittivo ed
informativo ma vuole costituire anche un “suggerimento” per coloro i quali
trovano delle difficoltà con lo studio della storia.
- Francesco Sorgente
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