02/12/16

Dalla parte dei "deficienti"

Ho dovuto cancellare l’articolo di questa settimana per spendere due parole su questo scempio. Dovevo farlo, era più forte di me. Vi prometto che questo articolo farà schifo uguale, la differenza è che gli antagonisti di questa storia sono ancora più osceni di qualunque cosa io possa mai dire o pensare.
Qui si vuole parlare in difesa di una persona che, come me, fa “satira” (se possiamo così definirla): una satira provocante al punto tale che per un attimo è riuscita ad urtare anche me, il pluricontestato me

Oggi, mai pensavo sarei arrivato a tanto, voglio difendere Bello Figo Gu, noto personaggio del web che negli ultimi anni ha acquistato una popolarità quasi inspiegabile, dato che il suo “rap” è tranquillamente definibile «un’autentica schifezza». Posta questa premessa, volgete lo sguardo alla foto sottostante.

Da una parte potete vedere una persona irrispettosa, che non parla bene l’italiano e che in più di un’occasione si è espressa con un linguaggio poco consono diffondendo messaggi eticamente scorretti ma che in un dibattito dal vivo non è capace di formulare un concetto senza dimostrare la propria ignoranza. Dall’altra parte abbiamo un rapper italiano molto popolare tra i giovani, sta a voi capire chi è chi.

Cosa è successo in breve: il giovane rapper, tempo fa, rilascia sul suo canale un brano registrato a suo nome intitolato “Non pago affitto”, in cui racconta di come in Italia lui sia trattato da “immigrato privilegiato” giocando sulla diceria populista secondo la quale gli immigrati che arrivano in Italia ricevono casa, telefoni e macchine costose a spese del governo. Sconsigliamo la visione del video a persone particolarmente sensibili, in quanto contiene un linguaggio eccessivamente esplicito.
Ma ovviamente come poteva mai passarla liscia un ragazzo ghanese immigrato in Italia che sbeffeggia gli italiani vantandosi dei suoi beni “donati dal governo a spese del popolo”? Ieri, giovedì 1 dicembre 2016, Bello Figo Gu è andato in onda in diretta nazionale sul programma di Rete 4 “Dalla Vostra Parte”. Per farvi comprendere il livello culturale del programma vi elenco alcuni degli ospiti che hanno fronteggiato lo scorretto rapper: la “onorevole” Alessandra Mussolini, un deficiente che urla, una folla inferocita con forconi e striscioni… insomma, non male questo Medioevo! Il tutto farcito da un conduttore di parte, titoli volti a screditare qualunque uomo di colore in sala messi in bella mostra in basso allo schermo ed una necessità da parte dei produttori di racimolare consensi facili.

Per questo ed altri motivi Bello Figo è stato invitato come ospite del programma. Il ragazzo si è visto aggredito contemporaneamente da più persone apparentemente capaci solo di insultare, dato che nessuno di loro ha cercato la conversazione o il dibattito (e una cosa del genere è ironico anche solo pensarla): tra queste figure spicca la Mussolini, già nota per essersi dichiarata pubblicamente fascista e per averne fatto un vanto nel 2006 durante un confronto a “Porta a Porta” con Vladimir Luxuria, con la quale si è congedata in quell’occasione con un netto «meglio fascista che frocio» (parole sue, ambasciator non porta pena).

Anche se mirato a racimolare visibilità provocando lo spettatore, il video di Bello Figo Gu può essere considerato un’opera satirica in quanto fa leva sulla falsa e alquanto pericolosa diceria popolare di cui sopra, sbeffeggiando chiunque ne sostenga l’affidabilità: la satira, secondo la definizione del vocabolario Treccani, è una «Composizione che evidenzia e mette in ridicolo passioni, modi di vita e atteggiamenti […] caratteristici di una categoria di persone o anche di un solo individuo, che contrastano o discordano dalla morale comune dall’ideale etico dello scrittore». Insomma, è un po’ come prendere in giro chi mette l’ananas sulla pizza.

Che si trattasse di satira nessuno lo ha capito, né gli ospiti in sala né gli spettatori da casa; Twitter e Youtube ne hanno dato la dimostrazione. Il popolo italiano è degno dell’ironia e dello sfottò o merita solo la satira becera di quei fumettisti che disegnano Renzi con le parti intime al vento per screditarne la politica? Questo voglio prendermi il tempo di analizzarlo un’altra volta, perché se tiro troppo per le lunghe finisce che i miei articoli non li legge nemmeno più il caporedattore.


Anche perché c’è una cosa in questa vicenda che vale più di mille parole, indipendentemente dal pensiero politico di una persona: il dab in diretta nazionale di Bello Figo Gu dopo aver risposto sfacciatamente all’ennesimo insulto della Mussolini. 

Quello non ha prezzo…

Emanuele D'Amico - V B

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