Viene chiamato "Pianeta Rosso" a causa del suo
colore caratteristico principalmente dovuto all'ossido di ferro (materiale
molto presente sulla superficie marziana) ed è uno dei pianeti di tipo
terrestri. Nonostante tutte queste informazioni, la nostra conoscenza sull’argomento
“Marte” è praticamente nulla.
E’ proprio per questo
motivo che nasce il progetto “ExoMars”.
La missione astronautica ExoMars è una missione progettata
per l’esplorazione e lo studio del pianeta Marte tramite una sonda robotica
sviluppata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dall’Agenzia Spaziale Russa
(Roscosmos).
Essa principalmente prevede il lancio di un “orbiter” (Trace
Gas Orbiter, un satellite artificiale) e di un “lander” (Schiaparelli EDM
Lander, una sonda) in preparazione all’arrivo di un “rover” (mezzo locomotivo) previsto
per il 2020. Tra gli obiettivi della missione è presente l’analisi dell’atmosfera
e della superficie marziana, lo studio biologico dell’ambiente ed una ricerca
di possibili forme di vita presenti o passate. Inoltre può essere considerata
una sorta di preparazione in vista di possibili missioni future con equipaggio.
La missione ha avuto inizio il 14 Marzo 2016, con il lancio
del satellite Trace Gas Orbiter e della sonda dimostrativa Schiaparelli. Dopo
l’arrivo nell’atmosfera marziana ed un viaggio lungo 7 mesi, nel 16 Ottobre
2016, Schiaparelli si è separata dall’orbiter (che resta in ogni caso nell’orbita
marziana) per dirigersi verso il suolo marziano. Il 19 Ottobre 2016 ha avuto
inizio questo rientro atmosferico ad un’altitudine di 122,5 km e ad una
velocità di circa 21.000 km/h. Nonostante le previsioni delle agenzie spaziali,
l’atterraggio non si è concluso nel migliore dei modi: Nella fase finale, il
lander, interrompendo tutte le comunicazioni, si è schiantato al suolo
distruggendosi.
Nonostante questo “fallimento” il lander ha avuto un ruolo
molto importante nella missione poichè è riuscito a comunicare alla terra tutti
i più disparati dati ingegneristici. Sappiamo che lo scudo termico ha
funzionato perfettamente schermando il calore all’ingresso con l'atmosfera.
Inoltre sappiamo che il paracadute si è aperto, ma probabilmente a quota troppo
bassa.
A differenza del lander, il Trace Gas Orbiter è riuscito,
entrando nell’orbita marziana, ad attuare la parte scientifica della missione:
l’analisi del metano nell’atmosfera di Marte e l'indagine sulle sue origini.
Come abbiamo detto, il TGO resterà nell'orbita marziana per circa 4 anni, in
attesa di un rover nel 2020.
Quanto a noi… Non ci resta che aspettare.
- Renato Santoro VB
- Renato Santoro VB
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