26/11/16

"Mein Trump" - Il mio editoriale

Nonostante tutte le previsioni e i sondaggi svolti negli Stati Uniti d'America, le elezioni presidenziali sono state vinte dal candidato repubblicano Donald Trump, che ha subito dichiarato: "Sarò il presidente di tutti gli Americani". Ma facciamo un passo indietro.

La campagna elettorale di Trump è stata costellata di affermazioni a sfondo razzista e sessista. Nel mirino di Trump sono finiti i Messicani, i musulmani, le donne, i disabili (immaginate l'imbarazzo di una donna disabile messicana di fede musulmana...). Ma la politica di Trump, oltre a preoccupare le categorie sopra citate, ha scosso profondamente l'ordine pubblico di una gran parte della popolazione americana, quella parte che, con molta probabilità, avrebbe votato la candidata liberale "Hillary Clinton". Chicago, Boston e San Francisco, queste alcune delle città che hanno fatto da scenario alle proteste degli americani contrari all'elezione di Trump.


Ma la protesta più grande, quella che ha visto il coinvolgimento di più persone, è stata quella che si è svolta a New York. Un numerosissimo corteo ha marciato lungo la Sixth e la Fifth Avenue, per arrivare poi al grattacielo simbolo del potere del neopresidente, la "Trump Tower". Decine gli slogan urlati dai manifestanti, che sono passati da un duro "Fuck your Tower, Fuck your Wall" (che potremmo tradurre elegantemente così: "Al diavolo la tua torre, al diavolo il tuo muro!") ad un più sobrio "Trump is not my president" ("Trump non è il mio presidente"). Nonostante le numerose proteste, è bene ricordare che Trump è stato regolarmente eletto dal popolo americano e che ci piaccia o no, è a tutti gli effetti il Presidente del Governo degli Stati Uniti d'America. Ma quali sono le conseguenze della sua ascesa alla Casa Bianca? Guerre nucleari, giganteschi muri al confine col Messico, persecuzioni religiose nei confronti dei musulmani? Niente di tutto ciò (anche perché Trump sarà presidente a tutti gli effetti solo da Gennaio...). 

A rassicurare me e migliaia (per non dire milioni o addirittura miliardi) di persone, scende in campo la stessa legge americana, che trova il massimo splendore nella Costituzione (grazie padri costituenti). Trump è Presidente degli U.S.A., e come tale ha solo un terzo del "potere" che si divide in esecutivo (il presidente), legislativo (il Congresso e il Senato) e giudiziario (la magistratura). Inoltre è bene ricordare che gli Stati Uniti sono una Repubblica Federale composta da cinquanta stati autonomi. Le questioni dei singoli stati non possono quindi essere risolte dal presidente, senza l'intervento del Congresso e del Senato (in cui operano i rappresentanti degli stessi cinquanta stati). Il potere di Trump non è quindi assoluto, altrimenti l'America sarebbe una dittatura, in più gli U.S.A. occupano una posizione così delicata all'interno delle politiche mondiali che una decisione sbagliata, seppur minima potrebbe avere conseguenze catastrofiche su scala mondiale (vi assicuro che questa affermazione ha molti lati positivi). 

Tutto ciò senza tralasciare l'equilibrio precario dei rapporti con le grandi potenze (una su tutte la Russia) che minacciano la guerra nucleare e della situazione terroristica. Di certo il clima di guerra fredda che si respira di questi tempi non aiuta la digestione di un presidente potenzialmente xenofobo e razzista, ma come sappiamo, nulla può essere previsto. Con questo non oso assolutamente difendere Trump (anche se non mi stupirei se un gruppo di suoi fan indossasse tuniche bianche con grandi cappucci). Magari a Gennaio gli americani scopriranno che Trump è un buon presidente, e al suo passaggio si affacceranno al balcone gettando petali di rosa, ma non da soli, con tutte le rose e i roseti attaccati. 

Magari l'America imparerà a rispettare le idee del buon vecchio Trump.
L'importante è continuare a guardare con interesse le vicende politiche dell'America, senza però dimenticare di fare i conti nelle proprie tasche. 

Un presidente bigotto, volgare, razzista, sessista, che possiede palazzi ed è stra-pieno di soldi e amanti, e che per di più ha i capelli più finti di un gatto di peluche.


Non vi ricorda proprio nessuno?

- Editoriale di Pietro Tancredi, VB

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