05/03/17

And the Oscar goes to...

Il 26 febbraio 2017 si è tenuto, al Dolby Theatre di Los Angeles, la cerimonia più attesa dell’anno: la notte degli Oscar.
Tra i film in gara troviamo “La la land”, un musical che conta addirittura quattro canzoni; “Arrival”, un film di fantascienza con pretese un po’ troppo alte; “Moonlight”, la storia della vita di un bambino afroamericano; “Barriere”, l’adattamento cinematografico dell’omonima opera teatrale; “Il diritto di contare”, la storia di Katherine Johnson, matematica, fisica e scienziata che collaborò con la NASA all’Apollo 11; “La battaglia di Hacksaw Ridge”, l’ennesimo film di guerra americano, però questo l’ha girato Mel Gibson.


Il film che è riuscito a portare a casa più statuette è “La la land”, che ha visto consegnati la bellezza di sei Oscar, contro le quattordici candidature. E pensate, sarebbe riuscito a vincere anche il premio come miglior film, se fosse stato effettivamente un bel film. La critica su “La la land” è profondamente divisa, le opinioni discordanti. C’è chi lo apprezza, chi lo odia, chi ammette che è un bel film, chi a prescindere odia i musical.

In ogni caso, tutti si sono trovati, la notte del 26 febbraio (o la mattina del 27, che dir si voglia) davanti allo schermo, in attesa di scoprire il vero vincitore di quest’anno, il miglior film. Vengono chiamati sul palco Faye Dunaway e Warren Beatty, gli attori che hanno interpretato, un po’ di anni fa, la mitica coppia di “Bonnie e Clyde”. I due aprono la busta, c’è molta suspense, poi annunciano il vincitore.

“And the Academy Award for Best Picture goes to…”
“LA LA LAND”.

Si festeggia, il cast e la troupe del film salgono per ritirare la “meritata statuetta”, si abbracciano e si baciano, ma c’è un errore. Un errore clamoroso, la busta consegnata è 
quella sbagliata. L’Oscar è in realtà per Moonlight.


E così comincia la caccia al colpevole, vengono incolpati i poveri Bonnie e Clyde di aver preso iniziativa, ma loro non c’entrano. La “colpa” è di Brian Cullinan, l’incaricato con il sacro compito di consegnare le buste con i nomi dei vincitori degli Oscar.

Ma “l’Academy of Motion Picture Arts” non perdona, la decisione è irremovibile: Brian Cullinan non parteciperà più alla cerimonia della premiazione degli Oscar, il suo errore è considerato imperdonabile. E non tanto quello di aver sbagliato busta.

L’errore grave è stato quello di aver fatto dire, pubblicamente, che La la land è un film. Questo proprio non potevano accettarlo.


Editoriale di Pietro Tancredi - VB

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